Giovanna Casolla

Giovanna Casolla

Soprano

Si è diplomata in canto e pianoforte presso il Conservatorio San Pietro a Majella e successivamente ha continuato a studiare canto con il maestro Michele Lauro e con il maestro Walter Ferrari. Giovanissima entra a fare parte del Coro del Teatro San Carlo di Napoli.

Il suo debutto avviene con la prima mondiale dell’opera Napoli milionaria del Maestro Nino Rota al Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1977 con la regia del grande Eduardo De Filippo. Il maestro Rota propone alla Casolla la parte della madre, pensata per Maria Callas. Questo successo la porta velocemente a debuttare nei prestigiosi teatri italiani.

E’ Tosca di Giacomo Puccini al Teatro Coccia di Novara, al Teatro Verdi di Trieste si presenta nel ruolo di Magda nell’opera La campana sommersa di Respighi, sostenendo successivamente il ruolo di Maria nell’opera Mazepa (in lingua italiana) e il ruolo di Silvana nell’opera La Fiamma. Successivo è il debutto al Teatro Regio di Torino con il ruolo di Judith nell’opera Il castello di Barbablù di Bartók in lingua italinaa e interpretando successivamente Giorgetta nell’opera Il Tabarro.

In questi anni acquista sempre più prestigio grazie a una serie di debutti di successo in opere di repertorio che saranno la spina dorsale della ormai quasi quarantennale carriera della Casolla: Cavalleria Rusticana (Monaco di Baviera, 1980), Manon Lescaut (EmiliaRomagna, 1981), Adriana Lecouvrer (Buenos Aires, 1981), Gioconda (Lucca, 1981), Fanciulla del West (Buenos Aires, 1986) e altre. Accanto a queste opere di repertorio, ci sono riprese di opere poco conosciute o prime mondiali: Turandot di Busoni al Teatro Filarmonico di Verona, Giulietta e Romeo di Riccardo Zandonai a San Diego, Salvatore Giuliano di Ferrero a Roma, Il Marchese di Rocca Verdina di Milella, Stabat Mater di Rossini, L’Olandese volante (in lingua italiana) fino alla grandiosa recente ripresa di Cassandra di Gnecchi (Catania, Teatro Massimo Bellini, 2011).

Ma soprattutto è la sua interpretazione nell’opera Tosca al Teatro San Carlo (Napoli) affiancata da Placido Domingo a destare sensazione; l’evento le dischiude le porte dei maggiori teatri italiani e internazionali.

Nel 1982 debutta alla Scala di Milano con Il tabarro sotto la direzione di Gianandrea Gavazzeni, opera che riprenderà, nel 1987. Nel Teatro milanese interpreterà ancora La fanciulla del West in due produzioni (1991 e 1995), diretta da Giuseppe Sinopoli e da Lorin Maazel, e Tosca (2000) diretta da Riccardo Muti.

I maggiori teatri del mondo aprono le porte alla Casolla: Colòn di Buenos Aires, Staatsoper di Vienna, Bayerische Staatsoper di Monaco di Baviera, Metropolitan Opera di New York, Teatro Municipal di Rio de Janeiro, Teatro dell’Opera di Roma, Teatro Comunale di Firenze, Teatro Politeama Greco di Lecce, Teatro Carlo Felice di Genova, New National Theater di Tokyo, Baltimore Opera, Opéra Royal de Wallonie, Finnish National Opera, Megaron Theater di Atene, Teatro Massimo di Palermo, Metropolitan Opera di New York e tanti altri.

La carriera della Casolla prosegue con un repertorio lirico-drammatico. Suoi cavalli di battaglia sono Tosca, che interpreta più di 500 volte, Cavalleria Rusticana, Gioconda, Forza del Destino, Ballo in Maschera, Don Carlo, Andrea Chénier.

Nel 1986 debutta all’Arena di Verona come Maddalena di Coigny nell’Andrea Chénier.

In seguito la Casolla tornerà per altre 16 stagioni nell’anfiteatro veronese: nel 1988 è protagonista de La Gioconda; nel 1990 è Tosca nell’opera omonima di Puccini; nel 1992 la Principessa d’Eboli del Don Carlo; nel 1993 è Carmen (ruolo ripreso anche nel 1996) e Santuzza nella Cavalleria rusticana (nello stesso ruolo tornerà nelle stagioni del 1995 e del 2006); nel 2000 è Leonora ne La forza del destino; il 2003 vede il suo debutto nei panni della Principessa Turandot, che affronterà anche nelle stagioni successive (2005, 2009, 2010, 2012); infine debutta come Amneris in Aida nel 2009, ruolo che riprenderà in tutte le successive stagioni, fino al 2014.

Nel 1996 è avvenuto il debutto nell’opera Turandot al Grande Théatre di Ginevra. In questo ruolo è stata acclamata quale una delle Turandot di riferimento del secolo, unitamente alla Cigna e alla Dimitrova. Con questo ruolo è stata invitata a innumerevoli inaugurazioni di stagione e serate di gala: Festival di Orange (1997), la famosa première cinese nella Città proibita a Pechino nel 1998 diretta da Zubin Mehta per la regia di Zhang Yimou. Nel 1998 porta la sua principessa al Festival Puccini di Torre del Lago e l’anno successivo ha preso parte alla produzione inaugurale del riaperto Teatro del Liceu di Barcellona. Nel 2002 inaugura il San Carlo di Napoli, nel 2003 l’opera di Atene. ecc.

Giovanna Casolla ha cantato oltre 500 recite di Turandot, nelle molteplici versioni di quest’opera: Con i due finali di Alfano, nella versione Pucciniana (morte dopo Liù), nella versione di Luciano Berio e, inoltre, è stata la prima interprete nel nuovo finale del compositore cinese Hao Weiya che ha inaugurato il New National Theater di Pechino nel 2008.

Forte è anche il suo legame con i Festival estivi e soprattutto con l’Arena di Verona, il festival pucciniano di Torre del Lago e le Terme di Caracalla, dove ha cantato in molteplici produzioni nel corso degli anni: Andrea Chénier, Cavalleria Rusticana, Don Carlo, Tabarro, Tosca, Turandot e, dopo il debutto nel ruolo di Amneris, è acclamata da pubblico e critica e richiesta dai maggiori Festival quale guest star.

Molteplici sono i riconoscimenti a questo soprano quali il “Premio Abbiati”, prestigioso premio della critica, il premio “Ester Mazzoleni”, il premio “Mascagni d’oro”, il premio “Marcella Pobbe”, il premio “Luigi Illica” per il suo ruolo nell’interpretazione dei personaggi veristi, il premio “Francesco Cilea”, il premio “Giacomo Puccini” alla carriera.

Altri prestigiosi riconoscimenti di cui Giovanna Casolla è stata insignita sono: “Prima interprete italiana di Turandot del dopoguerra” nel 2003; “Oscar della Lirica” nel 2017.